giovedì 11 agosto 2011

The Munich Factor..Italian Version.





Ho cambiato idea 20 volte su quale argomento trattare in questo blog. Originariamente, stavo per scrivere  dell'Italia e dell'ItaCon. Volevo focalizzarmi su quale fosse la prospettiva di uno dei nuovi attori. Quella prospettiva avrebbe aperto il vaso di Pandora, perché non sono l'unico "nuovo" attore della saga di Twilight, e sono nuovo a questo tipo di pubbliche relazioni.

Quindi, per spiegare la mia prospettiva, devo condividere alcuni dettagli della mia vita, pre-Twilight e post-Twilight. Potrebbero sembrare un po' "cupi", non in vena scherzosa come la storia del "GFYS", quindi cercate di capirmi per favore.

Quando avevo solo un mese, mio padre venne assassinato. Moshe Weinberg era l'arbitro di lotta del team israeliano alle olimpiadi di Monaco del 1972. Ai giochi olimpici di quell'anno, alcuni membri del PLO ("Settembre Nero") irruppero nel villaggio olimpico nel cuore della notte, identificarono dove alloggiasse la squadra israeliana e presero 11 dei loro atleti in ostaggio, esibendoli davanti alle telecamere di tutto il mondo. Per dare un segnale di quanto fossero determinati a far esaudire le loro richieste, i rapitori diedero il cadavere nudo di mio padre alla stampa perché fosse fotografato. Mio padre venne ucciso per aver tentato di contrastare i rapitori, due volte. 

Per scoraggiare gli altri ostaggi israeliani a fare simili tentativi, i rapitori gettarono di peso il cadavere di Yousef Romano sul pavimento della stanza in cui venivano tenuti prigionieri. Yousef era un altro membro della squadra, anche lui colpevole di aver tentato di affrontare i rapitori subito dopo mio padre, pur sapendo che non l'avrebbe scampata. La stampa, le agenzie di stampa, i visitatori, gli atleti... In realtà ognuno di loro era pienamente consapevole di quanto stesse accadendo sotto ai loro occhi - 9 atleti tenuti in ostaggio e due membri della delegazione già morti - ma i giochi continuarono. Come qualcuno potrà immaginare, la storia è finita male... I restanti 9 atleti furono tutti assassinati in una sparatoria tra Settembre Nero e la polizia tedesca all'aeroporto di Monaco, durante un tentativo di salvataggio messo in piedi molto malamente. Lo stemma olimpico di pace e di civiltà fra tutte le nazioni del mondo, nel nome dell'eccellenza nello sport e della competizione, è andato per sempre in frantumi.

Così, cono cresciuto al centro di un ben più ampio dibattito sul conflitto tra israeliani e palestinesi, o almeno questa era la mia percezione. Le famiglie di Monaco 11 (come vennero chiamate) hanno fatto pressione spesso sul modo in cui sono cresciuto, cercando sempre di ottenere qualche attimo di silenzio durante le cerimonie di apertura e chiusura delle olimpiadi nel nome degli uomini assassinati. A causa dell'acceso dibattito e delle divisioni sul conflitto israelo/palestinese, il posto tristemente ritagliato da quegli 11 uomini alle olimpiadi con il loro sacrificio non sarebbe mai stato riconosciuto in occasione dei giochi olimpici, come avrebbero voluto le famiglie. Questo fece sì che venissero ricordate come vittime di un dibattito politico.
Tuttavia, era impossibile che l'auspicio delle famiglie venisse discusso dalla stampa, non importa quanti anni siano passati, senza che il tutto convogliasse nella spirale della retorica politica e del dibattito. Inoltre, l'opinione pubblica riguardo a Israele può essere pungente, denigrante e insensibile, a seconda dello schieramento politico. Nel corso degli anni ci imbavagliarono tutti - eravamo famiglie che piangevano delle perdite, non degli esperti politici -, quindi la maggior parte di noi non affrontò più l'argomento. La vita divenne relativamente tranquilla per me, salvo per una strana minaccia di morte... O tre.

Io e mia madre trascorremmo tra New York e Montreal la mia infanzia, stabilendoci a Los Angeles quando iniziai le scuole superiori. Avendo vissuto fino ad allora in nazioni di lingua inglese, ma ogni tanto facevamo ritorno in Israele, così ero costantemente costretto a passare dall'ebraico all'inglese. Ancora non sono molto in gamba in nessuno dei due. Comunque, volli tenermi il più lontano possibile dalla carriera sportiva, volevo qualcosa anche per quando sarei stato più vecchio - che, per me, significava recitazione.
Non volevo vivere nell'ombra di mio padre e delle olimpiadi, avevo bisogno di trovare la mia strada. L'ironia della sorte è che se mio padre fosse stato ancora vivo mi avrebbe voluto allenarmi per la lotta e che mi fossi scordato della "meshugena" ("pazzia", NdR) della recitazione.

Ebbene, alcuni anni sono stati davvero duri per me da quando sono arrivato qui. Uno era il mio molto marcato accento israeliano. Leggere e scrivere in inglese è stata un'altra bella sfida, è un linguaggio DA PAZZI da imparare. Slang e slogan erano difficili, o semplicemente non avevano senso per il mio formale utilizzo dei vocaboli inglesi. Per esempio, "Heads Up!" l'ho imparato con gran fatica. Questa cosa ha lasciato un segno, DI SICURO.

Un altro problema fu la concezione che il popolo statunitense ha degli israeliani. Una sera, dopo aver visto una partita, incontrai una donna... Così amichevole, così accondiscendente... Finché non scoprì che ero nato in Israele (ho iniziato a perdere l'accento in quel momento). Quando se n'è accorta, mi ha chiamato terrorista. Quella parola mi colpì con una violenza tale da lasciarmi stordito, senza paorle. Incontrai poi una donna di primo rilievo nel mondo dello spettacolo, un'israeliana come me, la quale mi disse senza mezzi termini che avrei dovuto tornare in Israele -  il clima a Hollywood non era dei più distesi verso Israele.
Ho incontrato sostenitori della linea dura in entrambi gli schieramenti politici, il che mi ha portato a domandarmi se questi politici americani fossero davvero diversi e lontani dalla faziosità dei politici israeliani. Ad ogni modo, mi sono costruito una specie di corazza su questi problemi.
Francamente io amo ancora la politica - ma non mi piacciono gli atteggiamenti fini a loro stessi, mi fa venir voglia di oppormi tanto per il gusto di farlo. Credetemi: essere troppo fermi sulle proprie convinzioni senza la possibilità di guardare cosa c'è oltre ad esse è letale. Mio padre ne è la prova.

Conobbi mia moglie. Recitava in uno show che mi piaceva, l'ho adorata dal primo momento che l'ho vista. Sì, ho avuto una cotta già per il suo personaggio nelo show. Al nostro primo appuntamento mi ha chiesto di vuotare il sacco su di me e sulla mia vita. Mi vergognavo di raccontare alla gente la mia storia come se niente fosse, ma con lei fu diverso, le parole mi uscirono a fiume e tutte in una sola volta. Quando ebbi finito guardò verso il basso, bevve un gran sorso e disse: "Merda. Non sono emotivamente stabile per te!"

Ma lo era invece.

Mi ha convinto ad andare in terapia, mi ha convinto ad improvvisare, mi ha parlato e spronato a seguire la mia passione per la pittura, la fotografia e la scrittura. Ma più di ogni altra cosa, mi ha insegnato a guardare al futuro seguendo il mio cuore. Quando ho lavorato come attore (e non solo) lei era sempre lì, sostenendomi e facendomi guardare in faccia alla realtà. Lei mi ha fatto rimanere sano di mente, e sempre lei mi ha fatto perseverare nella recitazione.
Lei è l'amore della mia vita, la mia migliore amica, ed è la sua l'opinione che cerco sempre e che rispetto. E mi ha scaldato il cuore più di ogni altra cosa vedere il modo in cui le ragazze italiane hanno accolto mia moglie alla ItaCon, e le amo per come l'hanno trattata.

Tornando alla cronologia naturale della mia vita, c'è stato un evento che ha cambiato tutto. Quando avevo 33 anni, mi è stato chiesto di interpretare mio padre in "Munich" di Steven Spielberg. Fu abbastanza strano: mio padre aveva proprio 33 anni quando è stato ucciso. L'assassinio di mio padre non era un evento piacevole e insignificante nella mia vita, avevo lottato a lungo per imparare a conviverci. Veder ricostruire l'assassinio di mio padre, scoprire in prima persona la macchinosità degli eventi che hanno portato alla sua morte avrebbe potuto essere un procedimento complicato per la mia emotività e per il mio futuro.
Mia moglie disse "Fallo se pensi di riuscirci. Spielberg è molto preparato per ricostruire le scene di un sequestro, e in più potrebbe permetterti di fare chiarezza e accettare quello che è successo. Dì alla stampa di andare a farsi fottere (GFTS=Go Fuck Them Self), ha ottenuto da voi tutti i commenti e i pareri che voleva, non ha bisogno di questo. Anzi sai una cosa? Ho un'idea migliore: ditegli di parlare con me, e ci penso io".
Ignorai tutte le richieste di intervista che mi vennero proposte. "Munich" non era una manovra pubblicitaria, era un qualcosa di profondamente personale e ho voluto che rimanesse tale.

E' stata un'esperienza profondamente emozionale - sia per gli attori che per la troupe - realizzare le riprese del sequestro. L'attore che interpretava l'assassino del mio personaggio è crollato tra le mie braccia in lacrime appena Steven ha urlato "Cut". Tutti noi abbiamo un legame particolare con questo film che è difficile da spiegare. Ma "Munich" è un discorso a parte, e francamente è stato la cosa più difficile che io abbia mai fatto, ma anche la più gratificante.

Come si può facilmente immaginare, ho iniziato a recitare con maggior frequenza da lì in poi. Lavorare per Spielberg avrebbe aperto le porte a qualunque attore. Una vittoria, in realtà, è arrivata tramite Adam Sandler. Feci un provino per "Zohan - Tutte le donne vengono al pettine", ma non andavo bene per nessun ruolo praticamente. Lo sapevo, ma adoravo Adam Sandler e volevo a tutti i costi lavorare con lui. Improvvisai tutta la mia audizione (grazie Groundlings!), e fui sorpreso dalle risate che riempivano la stanza. Fui ingaggiato per il film, e più tardi ho scoperto che so essere davvero divertente e che dovevo crearmi un ruolo che potesse permettermi di essere all'altezza del film, di Adam e di tutto il cast (mai divertito così tanto) e incassare un sacco di soldi. Ogni volta dico "grazie" a Adam per essere un tipo così giusto.

Poi venne Breaking Dawn. Ho fatto l'audizione: l'unica differenza dalle altre audizioni che avevo fatto fu la lettura. Fui chiamato per un'offerta meno di una settimana dopo. E la mia vita è cambiata di nuovo.

Non sapevo niente di Twilight prima di firmare il contratto, non avevo idea di cosa aspettarmi. Insieme a mia moglie abbiamo visto tutti i film, e lei ha riassunto così: "Ahh. E' una storia di vero amore. Questo lo sappiamo tutti..."

La Summit mi ha chiesto di farmi un account su Twitter (e il dialogo tra me e il mio manager e di come io stessi iniziando a progettare altro è in un precedente blog - è isterica) e inspiegabilmente, il mio account è stato preso d'assalto, non lo nego.
I fans di Twilight erano un vero e proprio mistero per me, al punto che non sapevo cosa aspettarmi. Sarebbero stati i miei abituali 'persecutori' riguardo ai conflitti mediorientali? La maggior parte? No. Per lo più erano interessati a Team Edward o Team Jacob. Gli altri? Ehhh.. Li blocco. Comunque, per rispondere a coloro che credono che io stia scherzando riguardo ai messaggi privati di disturbo [credo si riferisca a messaggi a sfondo razziale e di insulti] su Twitter.. Non sto scherzando.
Sfortunatamente, alcuni sentono ancora il bisogno di vomitare bile e razzismo ovunque vadano.
Detto questo, dire che tutta la fetta BUONA dell'attenzione pubblica che mi sono trovato addosso è stata travolgente sarebbe un eufemismo. Non me l'aspettavo, e soprattutto non mi aspettavo tutto l'affetto che sto ricevendo per essere parte di Breaking Dawn. Nel mio mondo, l'attenzione è stata sempre una cosa negativa. Adesso è tutto diverso. In realtà mi sono emozionato a ricevere auguri di compleanno, video, foto e tributi vari su Facebook e Twitter. Grazie, grazie, grazie. Avete toccato il mio cuore, e sarò sempre grato di avere questa possibilità di concentrare l'attenzione sul mio lavoro e non sulla politica israeliana. Sarò sempre felice di rispondere alle vostre domande su Twilight... Sono davvero felice di vedere la reazione dei fan ad alcune sorprese davvero spettacolari. Sarò anche nuovo nel balletto di Twilight, ma tutti voi mi avete accolto come se ne avessi sempre fatto parte... E non lo dimenticherò mai.

E ogni GFYS dai fans mi riempie ancora il cuore.

 Per leggerlo in lingua originale andate qui: Guri Weinberg -The Munich Factor

Traduzione a cura di -Sty-

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